Benedetto XVI al penultimo Angelus: “E’ l’ora della prova, rimettiamo Dio al centro”

 

L'Angelus di Benedetto XVI

 

L'ANGELUS DI BENEDETTO XVI

 

Di fronte a una folla di oltre 50mila fedeli il Pontefice ha parlato delle tentazioni di Gesù. “Pregate per me e per il prossimo Papa”

GIACOMO GALEAZZI
CITTA' DEL VATICANO

"E' l'ora della prova. Non bisogna strumentalizzare Dio per i propri fini". Le dimissioni come testimonianza di fede. Non bisogna «avere paura» di affrontare «il combattimento contro lo spirito del male», «l'importante è che lo facciamo con Cristo, il Vincitore», ha detto il Papa all'Angelus davanti a oltre 50mila fedeli,  invitando a rivolgersi «alla Madre, Maria». «Invochiamola con fiducia filiale nell'ora della prova – ha aggiunto -, e lei ci farà sentire la potente presenza del suo Figlio divino, per respingere le tentazioni con la Parola di Cristo, e così rimettere Dio al centro della nostra vita».Bisogna respingere le false immagini del messia come fece Gesù di fronte alle tentazioni che «il tentatore gli proponeva», fra queste la più grave è quella di «strumentalizzare Dio per i propri fini». È quanto ha affermato Benedetto XVI nel corso dell'angelus di oggi. 

«Al momento di iniziare il suo ministero pubblico – ha osservato il Pontefice – Gesù dovette smascherare e respingere le false immagini di Messia che il tentatore gli proponeva. Ma queste tentazioni – ha aggiunto – sono anche false immagini di uomo, che in ogni tempo insidiano la coscienza, travestendosi da proposte convenienti ed efficaci, addirittura buone».

Poi il riferimento più forte. "Il tentatore è subdolo: non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene, facendo credere che le vere realtà sono il potere e ciò che soddisfa i bisogni primari", afferma il Papa parlando delle tentazioni del diavolo nei confronti di Gesù all'Angelus odierno, il penultimo del suo Pontificato dopo la rinuncia al soglio di Pietro.

«Chi conosce meno Benedetto XVI e le leggi della Chiesa ne è rimasto molto scombussolato. Ma entrando più profondamente nella conoscenza della sua personalita'e della legge canonica si comprende meglio la decisione del Papa di rinunciare al Pontificato».

Padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, ha risposto così alle domande di «A Sua Immagine» su Rai Uno. Si tratta, ha spiegato, di «un atto di governo assunto responsabilmente per il bene della Chiesa».

Decine di migliaia di fedeli si sono riuniti in piazza San Pietro in attesa dell'Angelus di Benedetto XVI, il penultimo del pontificato prima del ritiro annunciato dal Papa per il 28 febbraio. Da stamattina via della Conciliazione è stata chiusa al traffico, mentre in tutta la zona è stato predisposto dalle forze di polizia un imponente sevizio di sicurezza. Si stima che i fedeli presenti all'Angelus a mezzogiorno possano essere ben oltre i centomila. In piazza San Pietro anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, con il consiglio comunale e il gonfalone della città. Un flusso continuo, una lunghissima fila di fedeli e turisti in attesa di entrare nella basilica vaticana. Vigili urbani e forze di polizia presidiano l'area, centinaia di telecamere delle televisioni di tutto il mondo sono puntante sulla Santa Sede.

Oggi, in tutte le chiese della diocesi di Roma, sarà pronunciata una speciale preghiera dei fedeli per Benedetto XVI. L’iniziativa è stata promossa dal cardinale vicario Agostino Vallini e vuole essere un segno di ringraziamento della diocesi al suo vescovo. Sul significato di questa iniziativa, Radio vaticana padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio Liturgico del Vicariato di Roma che spiega: "L'iniziativa è stata promossa dal cardinale vicario e dai vescovi ausiliari per rispondere al desiderio di tanti fedeli che volevano testimoniare vicinanza, affetto, ma soprattutto comunione di preghiera al loro vescovo.Quindi abbiamo pensato di formulare un unico testo che fosse pronunciato in tutte le celebrazioni eucaristiche domenicali della diocesi in modo da testimoniare anche un momento di comunione".

Dunque, "è importante stringerci in questo momento così delicato, così particolare, a Benedetto XVI", in quanto "è un po' un desiderio che è scaturito dal cuore: certamente lui è un esempio, è stato un modello per tutti noi, anche un modello di capacità di affrontare le situazioni della vita quotidiana, la capacità di analizzare la propria vita, di rispondere alla propria vocazione in maniera piena e cosciente".

Un'eredità difficile, segnata da un Vaticano diviso, e l'opportunità di un successore di respiro internazionale. Su questi due punti si concentra oggi la stampa mondiale che, soffermandosi sulle dimissioni di Benedetto XVI, sottolinea le sfide (dal recupero di credibilità all'ordinazione delle donne) che attendono il nuovo pontefice.

"Mercoledì scorso, con il tradizionale Rito delle Ceneri, siamo entrati nella Quaresima, tempo di conversione e di penitenza in preparazione alla Pasqua". 

"La Chiesa – ha evidenziatoBenedetto XVI – che è madre e maestra, chiama tutti i suoi membri a rinnovarsi nello spirito, a ri-orientarsi decisamente verso Dio, rinnegando l'orgoglio e l'egoismo per vivere nell'amore". 

"In questo Anno della fede – ha detto il Papa – la Quaresima è un tempo favorevole per riscoprire la fede in Dio come criterio-base della nostra vita e della vita della Chiesa. Ciò comporta sempre una lotta, un combattimento spirituale, perché lo spirito del male naturalmente si oppone alla nostra santificazione e cerca di farci deviare dalla via di Dio".

«Grazie di essere venuti così numerosi! Anche questo è un segno dell'affetto e della vicinanza spirituale che mi state manifestando in questi giorni».

Benedetto XVI ha chiesto ai fedeli di pregare per lui e per il prossimo Papa. «Di cuore vi ringrazio tutti – ha detto il Pontefice in spagnolo rivolgendosi ai pellegrini iberici – per le preghiere e l'affetto di questi giorni. Vi supplico di continuare a pregare per me e per il prossimo Papa, così come per gli esercizi spirituali che comincerò stasera insieme ai membri della Curia romana».   

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